Di “venerandi avanzi” di una più antica chiesa ne parla il Merra nel 1896 (cfr Monografie Andriesi) – oltre cento anni dopo il completo rifacimento della chiesa e del convento, avvenuto nel 1755 utilizzando le rendite dei lasciti di Anna de Salzedo, e Mons. Francesco Papa, nel 1927, il quale afferma che “dell’antica chiesa di Santa Maria Vetere abbiamo due avanzi pregevoli e venerandi e sono le stanze a crocera, di archittetura gotica. La prima formava una delle tre antiche navate, entrando a sinistra, adibita oggi a deposito di sedie, con delle pitture murali; l’altra trovasi a sinistra del coro, occupata da una scala che mena al campanile.”.
In realtà gli avanzi della vecchia fabbrica sono più consistenti di quanto affermati dai Mons. Merra e Papa, in quanto oltre le strutture descritte, esiste ancora oggi una grande sala, il refettorio del convento (oggi detta Sala Santa Elisabetta) coperta da due grandi volte a crociera costolonate , molto irregolari, separate da un arco grande trasverso a sesto acuto e da un vano (Sala San Ludovico che si affaccia all’Oratorio) attiguo a questa, articolato da due profondi arconi ciechi e perimetrali e ospitante quello che sembrerebbe un altare a mensa in pietra.
In questa sala detta di Santa Elisabetta è possibile notare i due medaglioni di antica fattura di San Francesco e di San Antonio.
L’affresco di Sant’Antonio è a forma circolare, datato del quattrocento e riporta Sant’Antonio con il Bambin Gesù in braccio che regge con la sua manina una sfera raffigurante il mondo sovrastata da una piccola croce (cruciger globo): come a dire che pur non mancando la sofferenza sulla terra, è quel Bambino a reggere e a dirigere i piccoli e i grandi eventi della storia nostra e del mondo intero.
Accanto alla sala di San Elisabetta vi è una saletta, detta di “San Ludovico”, adiacente con due archi a tutto sesto che fanno pensare ad un affaccio sempre sul chiosco o ad un locale adibito a a cucina.
Dopo i lavori di restauro del 2020 la sala è stata ristutturata, adibita ad aula liturgica feriale.
In questa sala è collocata la Statua lignea della Santa Patrona del terz’ordine francescano. La statua di Santa Elisabetta è realizzata in legno di ortisei firmata dallo scultore Ferdinando Stuflesser -Ortisei (Bolzano)

Sala Santa Elisabetta dopo il restauro del 2020 Antico affresco raffigurante Sant’Antonio di padova Antico affresco Raffigurante San Francesco Particolare Blocco monolitico collocato nella sala Statua di Santa Elisabetta collocata in chiesa per il giorno della festa 17 novembre