Mercoledì 22 gennaio 2025, si è svolto in oratorio il terzo incontro degli animatori guidato da Fra Francesco. Un incontro che ha visto i ragazzi partecipare in modo coinvolgente. Fra Francesco ha iniziato il discorso con una frase: “IO E LA CURA” continuando con “Curare, ma soprattutto lasciarsi curare”. Per fare questo è necessario capire qual è la malattia da curare facendoci una domanda: “Qual è la mia fragilità?”. Tutti noi ne abbiamo una, ripeteva Fra Francesco, facendo proseguire l’incontro con un’attività; sulle sedie vi era scritto “fragile” con un pezzo di scotch e i ragazzi dovevano staccarlo e attaccarlo su una parte del loro corpo.
Successivamente è stata posta la domanda “Quando sono fragile?” concentrando i ragazzi su tre punti:
• QUANDO CONFONDO LE EMOZIONI CON I SENTIMENTI
Confusione tra emozioni e sentimenti: le emozioni sono veloci ed esplosive ma di breve durata; mentre i sentimenti sono qualcosa che si radica in noi e che molto spesso sdradicarli fa tanto male, i sentimenti sono il sinonimo di restare.
• QUANDO NON USO IL CODICE DELLA CURA (abbracci…)
In questo momento tutti si alzano e cambiano posto scegliendo una coppia… e Fra Francesco continua dicendo…
-Codici negativi: quando distruggo, quando penso di avere sempre ragione…
-Codici positivi si basano su:
Sguardo: l’occhio è il grande maestro della nostra vita;
Bacio: spesso è una trappola, ma il bacio porta all’esclusività perché dice qualcosa di esclusivo;
Abbraccio: a differenza del bacio che è esclusivo, l’abbraccio è qualcosa che posso donare e ricevere con più facilità. L’abbraccio dice di casa, dice di accoglienza
I ragazzi in coppia staccano lo scotch dell’altro e si abbracciano…
È stato un momento molto emozionante.
• QUANDO NON GUARDO L’ALTRO IN PROFONDITA’
È l’ultima fragilità che ci fa soffrire di più, non guardare l’altro in profondità e non essere guardati in profondità.
La cura, ci dice Fra Francesco, richiede lo stare accanto e di capire l’altro solo guardandolo; il nostro lavoro quindi è quello di ricucire, riunire le parti, ricomporre, come fa un sarto.
Alla fine dell’incontro così è stato consegnato ai ragazzi un filo e Fra Francesco ha concluso con “Vi auguro questo… di trovare qualcuno che si prende cura di voi, solo la cura che riceviamo possiamo darla agli altri e così prenderci cura degli altri”.